Caro Stefano,
ho ricevuto il tuo libro, potente e solido, con qualcosa che dalla passione civile va verso l'epica (nel senso migliore): c'è dentro un quotidiano di pane duro, di masticamenti silenziosi e di rabbie da condividere, ma che si conclude giustamente sulle braccia aperte per il domani (disciplina e furore). Un'energia di resistenza brusca e selvatica (più che selvaggia), che ci salva (almeno dal lassismo). Ne sono molto commosso. E' un accostamento rapido e ancora poco profondo, per ora, il mio, ma rileggerò più volte questo "libro dei vivi" e - per posta - ti farò anche un commento più "materico" (vedrai). Intanto, grazie di cuore e un caro abbraccio