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Ancora non sai cosa vuole la morte da te La poesia di Stefano Massari  MARCO MOLINARI  5 Dicembre 2022 Del diluvio universale raccontato nella  Genesi  si tende a porre in evidenza l’aspetto della salvezza, l’arca dell’alleanza con la quale Noè, uomo giusto, ha messo in salvo il genere umano e gli animali che poterono riprodursi e avviare una nuova creazione. Rimane in ombra la causa del diluvio, la volontà di Dio di distruggere ogni uomo, farlo perire:  E Dio disse a Noè: “Nei miei decreti, la fine di ogni essere vivente è giunta; poiché la terra è piena di violenza a causa degli uomini; ecco, io li distruggerò, insieme con la terra. ” (Genesi 6, 13). Vi sono poeti che hanno deciso di fare i conti con questo impietoso retaggio, rendendolo oggetto di un serrato faccia a faccia. È il caso della raccolta di Stefano Massari,  Macchine del diluvio , pubblicata da MC edizioni. Massari vive a Bologna e ha alle spalle alcune precedenti raccolte, nonché un intenso lavoro su progetti sviluppati
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Su MACCHINE DEL DILUVIO di Stefano Massari Meccaniche della ricomposizione di Massimo Barbaro meccaniche-della-ricomposizione Ci sono biografie che si incrociano e biografie che si intrecciano. Vite. Ecco, la parola tanto maledetta, al punto da dimenticarne il perché, tanto da chiedersi se non si sia trattato di un errore, tragicomico e equivoco, mescolato con la carta e l’inchiostro, che conserva ancora qualcosa di dicibile.  Stefano Massari mi manda il suo  Macchine del diluvio  (Milano, MC Edizioni), preceduto da una telefonata in cui la stessa voce amica, la stessa forza, mi parlano di ritorni (da chissà dove – nessuno può dire, veramente, dov’è stato nelle sue assenze, dal momento che siamo, sempre, maledettamente presenti a noi stessi…), di progetti… Fa un certo effetto, nello scorrere la biografia del risvolto di terza, ritrovarsi non solo nei libri ma anche nelle imprese di un poeta e di quello sparuto manipolo di  hommes de lettres  che ha segnato anche la mia. Le opere. D’alt
MACCHINE DEL DILUVIO nota di Anna Maria Farabbi  su casamattablog.it
MACCHINE DEL DILUVIO  nota di MARCO MOLINARI  su La Voce di Mantova
PER “MACCHINE DEL DILUVIO”.  Stefano Massari 1 APRILE 2022  ~  ADMIN A Stefano di MARCO ERCOLANI  per-macchine-del-diluvio Osip Mandel’štam consigliava: «Distruggete i manoscritti, ma conservate ciò che avete tracciato a margine, per noia, per disperazione, come in sogno», Quella scrittura “tracciata a margine” e segnalata dal poeta russo, svincolata dalle convenzioni e sospesa tra estrosità del segno e imprevedibilità del senso, appartiene alle scritture non canoniche, che non vogliono essere definite come romanzi ,  racconti, raccolte poetiche: sono “scritture-schizzo”, dove l’artista prova i suoi sogni, abbozza le sue mappe mentali. A questo genere di scrittura sento che appartiene il tuo ultimo libro di versi,  Macchine del diluvio , pubblicato nel 2022 dalla collana “Insetti” a cura di Pasquale di Palmo, alla distanza di tredici anni dal tuo  Serie del ritorno.  Cosa posso dirti, Stefano, al di là della prevedibile gioia di tornare a leggere i tuoi versi? Solo questo: chi  cade  n
STEFANO MASSARI , VINCITORE POESIA EDITA Macchine del diluvio , MC edizioni, 2022 Sono pagine invase dalla luce e dal buio. Chiaroscuri potenti, passaggi improvvisi dal sole alla notte, dal grido di gioia al grido di terrore, viaggi nell’Ade che è qui, su questa terra, a un passo da noi, e ci azzanna con i suoi artigli mortali. Stefano Massari scrive il libro della sua vita e ci immerge nelle forze cosmiche che abbiamo dentro e che dilagano lasciandoci senza parole, mentre si alternano le morti e le nascite in un girotondo incessante e ai riti della sepoltura si mescola il vagito dei neonati, finché in questo vortice senza tregua tutti noi ci accorgiamo “di avere il buio come compagno di banco” premio Europa in Versi 2022 motivazione della giuria
Macchine del diluvio – Stefano Massari Di  Federico Migliorati   /  Novembre 7, 2022 macchine-del-diluvio-stefano-massari Macchine del diluvio , Stefano Massari (MC Edizioni, 2022). Per cercare di fissare la cifra contenutistica ed espressiva di un’intensa esperienza poetica come quella di Stefano Massari in  Macchine del diluvio , silloge apparsa da poco per i tipi della milanese MC edizioni, conviene partire proprio dall’incipit, dal verso iniziale della prima composizione: “Continuano a cantare le iene ogni giorno che viene”. Sta qui anche il segno stilistico di un corpus letterario complesso e multiforme che apre squarci vieppiù ampi di cruda realtà, intrisa di fagocitanti tormenti, di apodittiche verità, di indicibile sofferenza nel trascorrere e trascolorare della quotidianità. Quattro le parti, di cui una eponima, in cui si produce l’opera: “I primi dodici morti (1969-1996)”, “Figure del diluvio”, “Macchine del diluvio”, “Diario nostro” anticipate da un “antefatto” e con la pref