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Visualizzazione dei post da agosto, 2022
Recensione di Stefano Guglielmin a Serie del Ritorno Leggere  Stefano Massa ri  è sempre un'esperienza immedicabile. Molto più la sua opera di quella di chi ha attraversato l'inferno prima del Novecento, per quanto secolo dell'olocausto e della rivelazione. Ad essersi rivelato è infatti il  Deus Absconditus , nella forma della maschera funerea, che ha, nella Storia, la serie infinita delle sue ripetizioni. Ogni evento è «artiglio e convalescenza», ogni azione umana è pervasa dalla «guerra» e dalla «paura», che s'intrufolano sin dentro la carne delle relazioni più autentiche, quelle familiari. E ciò non per distacco con l'origine, bensì proprio per il legame con essa: lo stesso Dio padre – ci racconta la sequenza incipitaria di  Serie del ritorno  (La Vita Felice, 2009) – ebbe la propria controfigura in «un dio» che si finse «suo figlio», che morì in suo nome, perché Lui non sapeva morire. Ora tuttavia la sua morte è compiuta, ma non come l'intese il nichilismo o
Le poesie notturne di un videomaker di Maria Luisa Vezzali (Repubblica) HA UN inizio notturno Serie del ritorno (La vita felice), l' ultimo libro di Stefano Massari, poeta e videomaker romano trasferito da tempo a Bologna. Ci getta in una stanza alle 00:00 di una notte buia e priva di definizioni rassicuranti (è senza la parola più ripetuta: «senza scampo», «senza che un dio si fingesse tuo figlio», «senza sentenza», «senza corona»). Ci fa indossare il punto di vista di una coscienza maschile, insonne e inquieta, mentre da qualche parte la donna dorme e nel sonno parla come una sibilla allarmata, ma benedetta. Nelle sue parole, infatti, è palese la percezione del pericolo («il saccheggio è imminente», «ora che la città crolla»), ma anche la persistenza di un polo positivo della questione-vita, la possibilità di essere «serva terrestre e paziente della specie» e di offrire un seno che sia anche «urna», «ordine», «obbedienza», mentre tutt' intorno, invece, il secolo «mente» e «in
Dall’angoscia alla speranza in “Serie del ritorno”   di Valeria Riboli dal blog di poesia del corriere della sera a cura di Ottavio Rossani hadow 1 Sulla recente nuova raccolta di poesie di Stefano Massari  Serie del ritorno  pubblico una recensione, anzi un piccolo saggio, di VALERIA RIBOLI, giovane studiosa di letteratura contemporanea, che fa una lettura strettamente letteraria del testo e ipotizza una riconciliazione tra angoscia esistenziale e ricerca del senso della vita nello stile del popeta che realizza il riordino dei momenti importanti come fasi sistematorie della scrittura. Scrive Valeria Riboli:  “Con  Serie del ritorno  (La Vita Felice, 2009, pagg. 119, euro 14)    Stefano Massari approda alla sua terza prova poetica. Una raccolta di un centinaio di componimenti , caratterizzati da una certa uniformità nei toni e nelle tematiche, che spinge ad una lettura appagante benché ardua. Il lettore è chiamato a mettersi in gioco, a dialogare col testo, a condividere (o rigettare)
Serie del Ritorno recensione di Giacomo Cerrai (da imperfetta ellisse) Un libro bello e terribile, questo di  Stefano Massari , e sicuramente uno dei più importanti tra quelli letti ultimamente. Non è un libro per anime semplici, né per coloro che credono che la poesia sia un'attività sorgiva e consolatoria. Qui di consolatorio c'è molto poco, anche per il suo autore. Perchè Stefano si è seduto sulla soglia, quella estrema, e si è messo a parlare di morte, a tentare, come è possibile fare a un poeta, un suo personale viaggio d'Orfeo. Un libro ( Serie del ritorno , La Vita Felice, 2009) con una sua risolutezza, anche stilistica e (sia inteso del tutto positivamente) una forma alta di retorica cioè di arte del dire,  e una struttura disciplinatamente organizzata in nove sezioni (ma bisogna contare almeno anche un prologo e un epilogo), sezioni che già nel  loro titolo pongono un problema interpretativo. Sono infatti frazioni di tempo di una intera giornata (dalle 00.00 di una
  Serie del ritorno  Stefano Massari una lettura di Riccardo Raimondo «Bisogna leggere questi versi […] Tra corpo e cosmo, tra dono e maledizione, tra il chiuso delle pareti e la ferita del mondo, siamo scaraventati nelle pagine di questo libro, nelle parole di un'anima generosa e braccata»  – uno stralcio dalla generosa prefazione di De Angelis a  Serie del ritorno  (La Vita felice 2009), di Stefano Massari. E bisogna leggerli, sì. E, se di De Angelis abbiamo apprezzato l'urgenza nervosa del verso – una certa frenesia fisiologica che guida la composizione – troveremo in Massari pane per i nostri denti. Un'urgenza dell' Esserci , che redime decenni di postmoderno dall'apofatico  Non chiederci la parola...  Questa poesia è «un'arteria fredda dei forti contro ogni tuo stupido enigma»: «allora sono io    il muro   io il nascerti io che muoio sono il tribunale quotidiano in ogni buio in ogni volta che parliamo» «allora sono io   la legge dove non farai ritorno   io