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MACCHINE DEL DILUVIO

nota di Anna Maria Farabbi su casamattablog.it



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da mimmo cangiano per libro dei vivi Bravo Stefano, davvero un bel libro, sei andato avanti, (e questo era fondamentale), spero che molti se ne accorgano, quando il libro uscirà, della diversità radicale rispetto a Diario del pane. La carnalità che già era presente è qui molto accentuata, l'impersonalità è quasi scomparsa del tutto, ma anche l'utilizzo dell'Io diminuisce, è un libro del TU, un Tu multiplo impersonato in primo luogo dalla tua famiglia, anche se in questo non c'è nulla di "quotidiano" e non c'è nulla di quotidiano perchè, a mio parere, non c'è nulla di nichilistico. Mi verrebbe quasi da dire che hai scritto un libro al "femminile", ma non nel senso mero di poesia del corpo, nel senso invece che la figura sulla scena (un grande ventre) prende tutto lo spazio, o quasi. Continuo a dire Saba, per quanto assurdo continuo a dirlo: (ma chi mi capirà?) "il mio pensiero farsi più puro dove più turpe è la via". Purezza, moralit...
MACCHINE DEL DILUVIO  nota di MARCO MOLINARI  su La Voce di Mantova

Riflessioni elastiche su diario del pane di mimmo cangiano

No, franca me nte io non parlerei di rabbia così a colpo sicuro, il problema che all’angoscia gira intorno parrebbe essere più legato ad un definito spirito profetico e ad una visionarietà che ricerca l’essenziale per dare tipologie alla complessità, preferisco dunque definirlo “dra mm a girovago dell’assenza”. Vi è un gioco ambiguo che di volta in volta si finge univoco, la visione di un mondo in interrotto disfaci me nto si salda allo sguardo di chi scrive su di un corpo che dor me , nella sensazione di infinita dolcezza davanti al vulnerabile; vi è un colore dominante nel libro, è il bianco, bianco scorrere ininterrotto del tempo, sia esso storico o astorico, bianca essenzialità, colore del silenzio, film muto con fruscio in sottofondo, lenzuolo sul quale affiorano a tratti i segni neri della penna e dell’uomo e sono le poesie. Ciò che sembra impossibile è la resa, vi si contrappone la visione di un’umanità innocente in quanto più vicina al suo stato “animale”, di cui i bam...