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Stefano Massari,  MACCHINE DEL DILUVIO , MC edizioni 2022 di Sebastiano Aglieco  https://miolive.wordpress.com/2022/04/10/stefano-massari-impareremo-questo-coraggio/ Esce, nella bella collana diretta da Pasquale Di Palmo, il nuovo libro di Stefano Massari. Sono poesie finalmente rilasciate dopo anni di silenzio, indiscutibilmente scritte nello stile riconoscibilissimo di Stefano Massari, e cioè in forma di “pezzi”, “torsi” immaginati nel contrasto tra luce e ombra, tanto che vengono subito alla mente corrispondenze fittissime con la pittura e la scultura. Probabilmente, aggiornando il campo delle citazioni, bisognerebbe indicare certe immagini fotografiche dei corpi di Viviana Nicodemo, o di quelli in naftalina fotografati da Simone Casetta, nell’album fotografico “Fanno finta di non esserci”. Non per ultimo gli esiti di alcuni recenti artisti come Roberto Ferri o Emanuele De Santi. Parrebbe, inoltre, a una prima superficiale lettura, poter corrispondere questa poesia con la scrittura
Stefano Massari / Poesie per i vivi Macchine del diluvio ELIO GRASSO  da PULP quotidiano dei libri stefano-massari-poesie-per-i-vivi Stefano Massari errante lo è sempre stato, in altri lidi per tredici anni (tanti ne sono passati dal precedente libro, Serie del ritorno), fino a questo 2022 che lo vede in compagnia di coloro a cui vuole legarsi, a cui è già legato, e in attesa di chi ambisce alle di lui parole. Dunque, le cose del mondo tornano trafitte dal significato di una lingua mai dismessa. E ancora una volta, eccola: autentica descrizione della vita – cupa e chiara – dal sapore di mania e seduzione, come in un romanzo d’amore dove le macchine sono sempre in primo piano: non quelle meccaniche, ma le biologiche cellulari, dominanti, sottolineanti la bellezza di quel che la poesia fa. Quando c’è, la lingua sovrasta – dopo averlo rivelato – il diluvio, quel fenomeno ostinato che spazza via e subito dopo fertilizza. E noi devoti, qui, guardiamo alla perversione dei segni, mai paghi, c
  Il “diluvio” in versi di Massari  in un mondo ormai senza speranza DI  MATTEO FANTUZZI il-diluvio-in-versi-di-massari-in-un-mondo-ormai-senza-speranza Con  Macchine del diluvio  Stefano Massari ritorna alla poesia dopo oltre dieci anni dall’ultimo libro. E’ un ritorno atteso per uno degli autori che più ha saputo intersecare poesia, video, arte e vita nella propria opera ottenendo, non solo dal punto di vista sostanziale ma anche dal punto di vista formale, un unicum riconoscibile nella nostra letteratura.  Macchine del diluvio  ripropone lo straniamento della nostra società, quello manifesto della cronaca che possiamo ogni giorno vedere anche solo scorrendo le prime pagine dei quotidiani. Ma è uno straniamento che ha radici profonde, come il lavoro di Massari che proviene dall’inizio degli anni Dieci e che non segue dunque una contingenza come altri autori di generazioni più recenti sembrano sottolineare. Massari inserisce la prospettiva privata all’interno di una dinamica collettiv
Guerra: la poesia profetica di Massari Nell’ultima raccolta, “Macchine del diluvio”, la stessa tensione febbrile degli esordi nella quale la lingua spezza il pensiero. Una lirica intransigente, priva di lusinghe ma aperta alla tenerezza D i  Eraldo Affinati   pubblicato il  10 Maggio 2022 guerra-la-poesia-profetica-di-massari     Condividi Nei giorni crudeli del  conflitto in Ucraina, col ritorno di immagini tristemente novecentesche, dalle esecuzioni sommarie ai cadaveri bruciati, una poesia da sempre legata alla guerra (in senso antropologico prima ancora che storico) come quella di Stefano Massari (1969), romano di via Filippo Meda, nel cuore di tenebra del Tiburtino profondo, da tempo emigrato a Bologna dove lavora come film-maker, sembra quasi profetica. Per chi, come il sottoscritto, segue l’autore da quasi vent’anni, le sue parole oggi valgono doppio: «Chi è stata madre urla. chi è stato padre contempla il nulla», dettava nella sua raccolta d’esordio,  diario del pane  (Raffaell
Su “Macchine del diluvio”  di Stefano Massari di Isabella Bignozzi nota-macchine-del-diluvio-stefano-massari “Per quanto si bagni la mano nell’oscuro, / la mano non si annerisce mai. La sua mano / è impermeabile alla notte” diceva Ghiannis Ritsos del poeta (in  Molto tardi nella notte , traduzione di Nicola Crocetti, Crocetti Editore 2020), ed è così, a ben guardare, nell’intera opera di Stefano Massari, e in particolare nell’ultima sua silloge  Macchine del diluvio  (MC Edizioni, collana Gli insetti, a cura di Pasquale Di Palmo). C’è un pregresso buio, e un’ipotesi sempre allertata, sempre precipite nella poesia delle  Macchine : fin dalle epigrafi in apertura, la morte delimita in ombra ogni bellezza, ed è sovrana del tempo.  Divinità nera, soffusa nei giorni, incede senza margine verso i nostri corpi, fiutandoli. L’unico sostegno rimasto alle vertebre è la rabbia, pietra d’angolo del resistere, in un vivere commutato, espropriato, in cui ogni individuo è trafitto da un destino crist
  intervista radiofonica a Stefano Massari di Mattia Cattaneo https://youtu.be/ELqetuodjaY
I morti li portiamo in bocca»:  recensione a "Macchine del diluvio"  di Stefano Massari a cura di Alessandro Pertosa https://www.almapoesia.it/post/i-morti-ce-li-portiamo-in-bocca-recensione-a-macchine-del-diluvio-di-stefano-massari Inchiostro   di   fuoco   in   una   mano;   penna-spada   scintillante   nell’altra:   Stefano   Massari,   con   Macchine   del   diluvio   (MC   edizioni,   2022),   è   un   funambolo   su   un   filo   troppo   delicato   che   si   spezza.   Sferra   l’assalto   al   cielo,   mentre   cade   e   sprofonda   nel   cuore   cavo   della   morte,   in   quella   voragine   famelica   e   originaria   che   inghiotte   la   vita. In   lui   si   percepisce   subito   il   desiderio   irrefrenabile   di   infilare   lo   sguardo   fin   nel   proibito;   di   illuminare   il   buio,   di   spingersi   dentro   il   segreto   dell’universo,   nel   punto   più   oscuro,   lì   proprio   dove   la   ferita   si   slabbra   in   un   gorgo   senza